mercoledì 31 luglio 2013

Mappare le competenze infermieristiche per lo sviluppo organizzativo: utilizzo della Nursing Competence Scale


Mappare le competenze infermieristiche per lo sviluppo organizzativo: utilizzo della Nursing Competence Scale
Anna SpontonLaura ZoppiniAntonio IadelucaCinzia AngeliTiziana Caldarulo

Evidence 2013;5(4): e1000041

Ricevuto: 18 febbraio 2013    Accettato: 20 marzo 2013    Pubblicato: 29 aprile 2013

Copyright: © 2013 Zoppini. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. La performance clinica dell’infermiere è da tempo oggetto di discussione: attraverso le politiche di formazione oggi le organizzazioni sanitarie governano lo sviluppo delle competenze verso cambiamenti organizzativi richiesti dalla complessità assistenziale. Tra il 1997 e il 2003 in Finlandia è stato elaborato lo strumento Nurse Competence Scale (NSC) finalizzato all’autovalutazione delle competenze infermieristiche e a far emergere bisogni formativi altrimenti non espressi. La NSC è stata validata in Italia nel 2003. 
Obiettivi. Effettuare una mappatura delle competenze degli infermieri dell’Azienda Ospedaliera di Garbagnate Milanese, in relazione all’area di appartenenza, utilizzando la NCS; guidare lo sviluppo delle abilità e delle conoscenze e capacità, considerando che nel nuovo ospedale di Garbagnate saranno previsti nuovi modelli organizzativi; identificare le aree in cui sviluppare azioni formative. 
Metodi. Nel febbraio 2012 sono stati coinvolti tutti gli infermieri in servizio presso i quattro presidi ospedalieri aziendali. Le loro competenze sono state mappate con la NCS che si articola su 7 domini di competenza, per un totale di 73 item. Il livello di competenza è stato valutato utilizzando una scala VAS da 0 (livello di competenza nullo) a 100 (livello di competenza ottimo). Per valutare il raggiungimento di ogni singola competenza è stata utilizzata una scala Likert a 5 item. L’analisi statistica è stata effettuata attraverso l’analisi della varianza (ANOVA).
Risultati. Tra i 670 (65%) infermieri rispondenti è emerso un buon livello di competenze pur con margini di miglioramento. Nel presidio di Garbagnate gli score hanno mostrato un andamento significativamente più alto rispetto agli altri presidi (p < 0.05), ad eccezione del dominio “Assicurare la qualità” che ha ottenuto score significativamente più bassi (p < 0.05) rispetto agli altri presidi (score medio 0.63, IC 95% 0.60-0.66). Gli infermieri si valutano meno competenti nel proporre problemi da approfondire con la ricerca (score medio 0.58, IC 95% 0.55-0.60). Il dominio dove si rilevano gli score più elevati è “Competenze di gestione della situazione” (p < 0.05). Gli item che richiedono un intervento sono comuni a tutti i presidi ospedalieri con differenze statisticamente significative (p < 0.05). Unica eccezione è rappresentata dal dominio “Competenze diagnostiche”.
Limiti. Affinché la segnalazione degli EA con IR abbia un ruolo chiave nel migliorare la sicurezza dei pazienti, è necessario che essa sia vissuta come un’opportunità di miglioramento delle cure, senza temere una colpevolizzazione dell’errore umano.
Conclusioni. I risultati hanno dimostrato un buon livello di competenza in tutti i presidi ospedalieri ed un bisogno formativo trasversale. I domini a cui gli infermieri hanno attribuito gli score più bassi sono quelli fondamentali per lo sviluppo dei nuovi modelli organizzativi.
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